Spesso ci capita di sentire nominare un animale con il suo
nome scientifico tralasciando però un fattore molto importante, ovvero la pronuncia. Per alcuni può non essere
particolarmente importante, per altri invece è sinonimo di serietà. Vogliamo
quindi fare questo piccolo articolo scrivendo i più tipici errori che si
commettono pronunciando il nome di un animale, in questo caso nel mondo dei fasmidi. Come tutti sanno, il nome
scientifico di un animale deriva frequentemente dal latino e presenta sempre
una combinazione di due nomi:
- Il nome del genere a cui appartiene l’animale (es. Phyllium)
- Il nome della specie che caratterizzi e distingua quell’animale dagli altri appartenenti allo stesso genere (es. philippinicum, giganteum, bioculatum, ecc.)
Come possiamo già notare in questi due punti, il nome del genere (nome generico) va scritto
sempre con l’iniziale maiuscola,
mentre il nome della specie (nome specifico) va scritto in minuscolo.
Per
quanto riguarda la pronuncia vera e propria, in latino troviamo delle
semplicissime regole che verrà automatico mettere in pratica alla lettura di un
qualsiasi nome scientifico. Nell’esempio riportato sopra, troviamo già una
delle regole più semplici ma che comunque in molti tendono a sbagliare, ovvero
il Ph. In latino, il gruppo
consonantico Ph viene sempre
pronunciato con la lettera F come
negli esempi che riporteremo di seguito (premessa la Y si pronuncia I):
- Phyllium Fillium
- Pharnacia Farnacia
- Peruphasma Perufasma
Se provate anche solo nella vostra mente a pronunciare
questi nomi, vi renderete conto che hanno un suono molto più elegante e
scorrevole rispetto a “Pillium, Perupasma, ecc.”. Un consiglio che vi possiamo
dare è quello di provare a ripetere il nome nella vostra mente e notare il
suono che lo segue, vedrete che poi verrà automatico.
Un secondo punto, ma non meno importante, da prendere in
considerazione è il dittongo, ovvero
l’unione, nella pronuncia, di due vocali in una sola sillaba. Questa regola è
leggermente più complessa poiché bisogna essere in grado di riconoscere quando
pronunciarlo in modo corretto. I dittonghi che si trovano più facilmente sono ae (che suona e) ed oe (che suona e) mentre più rari sono ei, ui, oi, eu. Sicuramente balzerà all’occhio
quest’ ultimo e vi chiederete “E Phyllium giganteum?” in questo caso non forma dittongo e si legge così come si
presenta. Torniamo però ai primi due, i più comuni e facciamo degli esempi:
- Necrosciinae Necrosciine
- Phaenopharos Fenofaros
- Phryganistria tamdaoensis Phryganistria tamdaensis
- Oreophoetes topoense Oreofetes topense
Per prendere confidenza con queste semplici regole, bisogna,
come nel primo esempio, ripetere nella propria mente il nome dell’animale e
cercare di capire il suono che meglio si addice.
Speriamo che questo articolo sia stato utile e che non vi
abbia annoiato e come sempre, per qualsiasi informazione o domanda, sentitevi
liberi di scriverci al nostro indirizzo e-mail: fantasmidi@gmail.com .
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